Arte come preghiera dello sguardo: un incontro tra teologia e bellezza al Museo di Monte Berico
Il 26 aprile 2024, il Museo d’Arte Sacra di Monte Berico ospiterà un evento speciale dal titolo Arte come preghiera dello sguardo: Dalla contemplazione della Parola alla scrittura di un’icona. Questo incontro, previsto per le 20:30, rappresenta un’opportunità unica per avvicinarsi al mondo dell’arte sacra, con particolare attenzione alla tradizione iconografica cristiana. L’iniziativa si colloca all’interno di un ciclo più ampio di Meditazioni d’Arte, dedicato a riflessioni che esplorano il legame tra arte, fede e spiritualità.
Un dialogo tra fede e arte
L’arte sacra ha da sempre rappresentato uno strumento potente di comunicazione del divino, un mezzo per tradurre la profondità della Parola in immagini che stimolano la meditazione e la preghiera. Questo evento sarà occasione per riflettere sulla dimensione spirituale dell’arte, dove lo sguardo si trasforma in preghiera e la contemplazione in un dialogo silenzioso tra l’osservatore e Dio.
La serata sarà strutturata in più momenti, iniziando con l’introduzione teologica di padre Roberto Cocco, che fornirà una chiave di lettura teologica e spirituale per comprendere il significato profondo dell’icona nella tradizione cristiana. L’icona, infatti, non è solo un’opera d’arte, ma un vero e proprio atto di fede. Scrivere un’icona (piuttosto che dipingerla, come si usa dire comunemente) implica un percorso di preghiera e contemplazione, un processo che coinvolge l’artista a livello spirituale prima ancora che estetico.
Un viaggio tra simboli e storia
A seguire, Agata Keran offrirà una riflessione storico-simbolica, con un approfondimento sulla simbologia e la tradizione delle icone, concentrandosi in particolare sugli elementi che contraddistinguono l’iconografia pasquale. Le icone pasquali, infatti, sono caratterizzate da una rappresentazione intensa del mistero della Resurrezione e della Passione di Cristo, portando l’osservatore a rivivere i momenti più significativi della fede cristiana.
Il valore delle icone non risiede solo nel loro valore artistico, ma soprattutto nella loro capacità di fungere da “finestre sul cielo”, aprendo un canale tra il mondo terreno e quello spirituale. Durante la riflessione, Keran esplorerà anche il linguaggio simbolico delle icone, un linguaggio antico e potente che utilizza forme, colori e composizioni per veicolare messaggi spirituali profondi. Le aureole dorate, i colori vivaci e i gesti silenziosi delle figure rappresentate sono tutti elementi che parlano al cuore del credente.
L’esperienza viva dell’iconografa
Un momento particolarmente significativo della serata sarà la testimonianza di Gianna Baghin Caleari, iconografa di grande esperienza, che racconterà il processo di creazione delle due icone pasquali esposte temporaneamente nello spazio museale. La sua esperienza personale e il suo rapporto intimo con il lavoro di scrittura delle icone offriranno ai partecipanti una prospettiva privilegiata sul significato spirituale e pratico di questa antica arte.
Scrivere un’icona richiede un lungo cammino interiore, una disciplina che combina tecniche artistiche con pratiche di preghiera e meditazione. L’iconografa deve prepararsi spiritualmente, perché l’icona non è un semplice quadro ma una vera e propria preghiera visiva. Baghin Caleari guiderà i presenti attraverso i vari passaggi di questo processo, dalla scelta dei materiali (legno, colori naturali, foglie d’oro) alla composizione finale, spiegando come ogni dettaglio abbia un significato simbolico e spirituale.
Un evento aperto a tutti
L’incontro, aperto al pubblico, si configura come un’occasione preziosa per chiunque voglia approfondire il significato spirituale dell’arte sacra e delle icone, indipendentemente dal proprio background religioso o culturale. L’ingresso è libero, ma è consigliata la prenotazione scrivendo all’indirizzo email del museo (museomonteberico@gmail.com).
Il Museo d’Arte Sacra, luogo dell’evento, si trova all’interno del Santuario di Monte Berico, uno dei luoghi di culto vicentini più importanti. Oltre a custodire un prezioso patrimonio di opere d’arte sacra, il museo è uno spazio di riflessione e contemplazione, perfettamente in linea con lo spirito dell’evento.
Conclusione
Arte come preghiera dello sguardo è un invito a riscoprire il potere dell’arte come mezzo di comunicazione con il divino. Attraverso la contemplazione delle icone e la comprensione del loro significato spirituale, questo evento offrirà ai partecipanti un’opportunità unica di riflessione e preghiera visiva, unendo la bellezza dell’arte con la profondità della fede.
L’appuntamento del 26 aprile rappresenta quindi una tappa imperdibile per chiunque sia interessato ad esplorare l’affascinante mondo dell’arte sacra, vivendo un’esperienza che va oltre l’estetica e si radica nella spiritualità e nella tradizione cristiana. Un evento che ci ricorda come lo sguardo, se orientato verso il sacro, può trasformarsi in un potente strumento di preghiera.